Marina di Pisa 28 Agosto,
Ho appena terminato di leggere un articolo sulla devastazione del maltempo nella mia regione. Alzo gli occhi vedo di fronte a me il mare azzurro e limpido oggi il tempo è bello, bellissimo! La demoralizzazione della gente mi è restata addosso, seguo le barche che veleggiano, proietto i pensieri su quella più lontana!
Ho questo senso di disgusto, come un retrosapore, per quello che ho letto. Provo a capire perché dinnanzi al bello prosegua questo senso di disagio che ho sentito leggendo l’articolo.
Comprendo che tutto questo ha a che fare con gli altri articoli e discorsi sentiti nei precedenti eventi, i soliti bla bla degli amministratori che raccontano come questa volta è eccezionale che “tanta, troppa acqua, è caduta!”. E se vai, come sono andato, a leggermi le dichiarazioni per eventi passati, le problematiche sono sempre le stesse, quelle che gia sanno e quelle che diranno la prossima volta! Fin qui, anche il mio, è lo stesso pensiero di tutti compresso tra rabbia e sfiducia. Osservo le barche all’orizzonte e mi rendo conto che la risposta è la davanti, semplice, intuitiva. Se vai per mare, devi prima di tutto, sapere dove vuoi andare poi devi decidere quale sarà la tua rotta ecco questa è la parola rassicurante rotta, linea, programma. Parlano di emergenze ma nessuno, oramai, sa gestire il quotidiano fare un programma per il futuro, accettiamo di essere gestiti senza sapere dove stiamo andando in un continuo d’improvvisazione con il solito e stucchevole bla bla di sottofondo.
Non esiste vento favorevole per il marinaio che non sa dove andare.
Seneca